Il Premier Mario Draghi era già pronto a una svolta verde: è un suo preciso progetto che va dagli investimenti allo sviluppo in linea con l’ambiente. Grillo non ha inventato niente di nuovo e il tutto è in linea con quel che ci chiedono da tempo l’Europa e il Mondo


— A cura di Giuseppe Stella  —

   — Agenzia di Stampa Agim —

I 5 Stelle credono di avere convinto Draghi alla svolta verde, ma non è proprio così perché sia in Italia, sia in Ue che nel mondo tutti si stanno impegnando in questa direzione per la salvezza futura del pianeta terra.

Dunque si creerà un ministero ad hoc per la transazione ecologica, cosa già esistente e attiva da anni nei palazzi del dicastero al ramo e gestita dai vari ministeri all’ambiente.

Questo super-Ministero è anche una delle condizioni poste dai grillini nel  voto su Rousseau per sostenere il nuovo esecutivo, ma Draghi sa di avere in tasca un’ampia maggioranza anche senza quel movimento che pone sempre condizioni e veti di ogni sorta.

 

La svolta verde dunque ci sarà a prescindere dai grillini e da Grillo che ha fatto un’altra sceneggiata delle sue in prima persona a mo’ di propaganda del nulla.

Sta di fatto, per sovrappiù, che il Presidente del Consiglio incaricato ha poi incontrato a Montecitorio, oltre ai sindacati e alle associazioni varie anche Legambiente, WWF e Greenpeace.

Draghi punta sull’ambiente per varie ragioni: si parte dalle necessità ambientali ed economiche per finire a quelle politiche nazionali ed internazionali.

 

Tutti i partiti hanno sempre parlato della questione ma di fatto non è mai cambiato nulla, poi la pandemia ha allontanato ancor più il problema.

Il tutto però non pare essere impresa di poco conto né facilmente percorribile.

Infatti, la Lega ha le sue opinioni, Iv vuole aprire i cantieri per iniziare i grandi lavori già finanziati e sospesi da tempo immemorabile; qui le cose si complicherebbero e certamente si scontrerebbero con l’impatto all’ambiente così com’è stato per la Tav: la scusa per non fare nulla? Sarebbe l’immobilismo organizzato e ideologico che non credo possa convivere appieno con la carenza dell’occupazione cronica e con lo sviluppo e quindi con la crescita economica.

Draghi si è dunque intestato una battaglia non certamente facile…Ma si vedrà.

 

Inoltre, in un prossimo futuro l’Italia sarà chiamata persino a gestire la presidenza del G20 dove le grandi potenze mondiali dovrebbero rilanciare l’accordo di Parigi particolarmente ora che in America è subentrato il nuovo Presidente Joe Biden, anche lui molto attento a queste tematiche di respiro universale.

Il fronte ambientale dunque nel prossimo futuro terrà banco e il nostro Paese potrebbe essere un grande protagonista per una vera svolta.

Poi, ci sono anche le direttive Europee le quali vogliono che il 37% dei fondi destinati all’Italòia con il Recovery Plan devono servire per il problema dei cambiamenti climatici da affrontare (non si sa ancora bene come).

Si tratta di ben 77 miliardi e più da spendere nei prossimi anni con progetti da ideare e progettare coerentemente all’impegno e alla volontà politica per farlo. Il tutto dovrà essere accompagnato da un dettagliato piano di impatto ambientale.

Non certo quisquilie.

Il Recovery Plan dunque dovrebbe essere completamente ribaltato perché il Conte 2 non aveva previsto un bel nulla.

Il tutto dovrebbe essere controllato dal Ministero di transizione che si prospetta il quale dovrebbe gestire un fiume di denaro mai visto da nessuno prima d’ora.

Ecco perché si è reso necessario costituire un governo tecnico-politico e Mattarella ha visto giusto, essendosi consultato preventivamente e molto saggiamente con Usa, Inghilterra e Ue che hanno condiviso il suo pensiero. Un governo Conte ter ci avrebbe portato a sbattere la testa al muro.

 

Poi c’è pure l’aspetto politico legato ai Pd e all’ M5s: questi due partiti credono di potere recuperare consensi nell’area ecologista…: ma è tutto il nuovo governo che si muoverà all’unisono nella direzione voluta da Mario Draghi. E’ infatti suo il progetto di fondo che aveva già in mente e che intende realizzare nel suo programma.

Ma poi ci sono tante altre riforme radicali da fare e da non trascurare: la SCUOLA, la GIUSTIZIA che muore lentamente, il FISCO, la FAMIGLIA e LAVORO, SVILUPPO ED OCCUPAZIONE CHE VA SEMPRE Più DIMINUENDO.

AUGURI DRAGHI, TI ASPETTA UNA FATICA IMMANE ED IMPROBA!!! MA IL PAESE CONFIDA IN TE.

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